Gina Hung, verso il Parlamento venezuelano con l’appoggio della comunità cinese

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Gina Hung, verso il Parlamento venezuelano con l’appoggio della comunità cinese

Geraldina Colotti

 

Nelle elezioni parlamentari del 6 di dicembre, sono molte le opzioni proposte, molte le novità che danno il polso di un pluralismo non solo di facciata come avviene nelle democrazie borghesi dei paesi occidentali. In Venezuela, la legge prevede la parità di genere – 50 candidate e 50 candidati -, e il 40% di giovani che hanno meno di trent’anni. Quella del 6 di dicembre, per la maggioranza dei candidati e delle candidate sarà la prima esperienza elettorale.

Per una di loro, Gina Hung, sarà anche la prima volta che una rappresentante della comunità cinese è candidata al Parlamento. L’immigrazione cinese in Venezuela è in crescente aumento in quest’ultimo decennio, si calcola che raggiunga le 60.000 persone.

Giovane e dinamica, Gina è figlia di commercianti cinesi arrivati in Venezuela attraverso Curazao ormai da tre generazioni. Nel programma Entre-Vistas del Cuatro F, condotto dal candidato all’Assemblea Nazionale, Gustavo Villapol, racconta di aver imparato il mestiere dal padre fin da piccola, ma di aver sempre avuto il desiderio di conoscere la cultura venezuelana, di aver voluto viverla appieno arricchendo in questo modo la sua cultura di origine. “Così sono diventata la ribelle della colonia cinese”, dice sottolineando il suo percorso di donna indipendente che oggi così si definisce con orgoglio sul suo profilo twitter: “venezuelana, bolivariana, chavista e lotto per la mia patria”.

Determinante – spiega – è stato l’incontro con il Comandante Hugo Chavez, a Carabobo, durante una manifestazione.  “Mi ha stretto la mano – racconta – mi ricordo, era la destra, ho sentito una vibrazione, una scossa profonda che mi è arrivata fino al cuore”. Gina, a quel tempo, è già una militante chavista, ha già percorso tutto il paese per sensibilizzare la comunità cinese circa i propri diritti.

“Nella colonia cinese – dice -, si pensa a lavorare, lavorare, senza spesso guardarsi intorno, conoscere il funzionamento della società e i propri diritti. Così mi sono impegnata notte e giorno per sei anni nell’Associazione Cina-Venezuela per spiegare tutto questo alla colonia, che oggi è molto fiera di avere una candidata che li rappresenta dopo 150 anni di storia di immigrazione cinese qui in Venezuela. All’inizio mi chiedevano: ma si può davvero? Poi sono stati molto contenti”.

I cinesi che vivono in Venezuela – spiega ancora Gina Hung a Villapol – sono venezuelani a tutti gli effetti, vanno in Cina solo per le vacanze e esportano lì le usanze culinarie come l’arepa, e anche quando mandano i figli a studiare in Cina (“circa 7.000 bambini nati in Venezuela studiano in Cina”), poi li fanno tornare in Venezuela. “A tutti i cinesi piace il Venezuela – afferma Gina – e io non ho dubbi: è il mio paese, il popolo venezuelano è la mia famiglia e per questo ho deciso di impegnarmi per essere utile, sia alla colonia, sia al mio paese”.

L’impegno di Gina è rivolto principalmente a “convincere i commercianti a considerare i diritti dei loro lavoratori, che spesso sono venezuelani. Perché i commercianti cinesi – dice – pensano a lavorare, lavorare, ma non si accorgono per esempio se aprono troppo presto, che i commessi abitano magari distante, o non li pagano abbastanza. Io incontro sia i commercianti che i lavoratori, li ascolto e li aiuto a conoscere a difendere i loro diritti. Per questo è importante andare a votare. Ven Vamos Juntos”.

Poi, Gina si rivolge alla propria comunità e traduce gli slogan della campagna elettorale nella sua lingua d’origine: “Conto sul vostro voto – dice – insieme entreremo in Parlamento”.

 

Gina Hung, hacia el Parlamento con el apoyo de la comunidad china

En las elecciones parlamentarias del 6 de diciembre, son muchas las opciones propuestas, muchas innovaciones que dan el pulso a un pluralismo no solo de fachada como ocurre en las democracias burguesas de los países occidentales. En Venezuela, la ley prevé la igualdad de género – 50% de candidatos y 50% candidatas – y el 40% de los jóvenes menores de treinta años. La del 6 de diciembre, para la mayoría de candidatos y candidatas, será la primera experiencia electoral.

Para una de ellas, Gina Hung, también será la primera vez que una representante de la comunidad china sea candidata al Parlamento. La inmigración china a Venezuela ha ido en aumento durante la última década, es estimada en 60.000 personas.

Joven y dinámica, Gina es hija de comerciantes chinos que han llegado a Venezuela a través de Curazao desde hace tres generaciones. En el programa Entre-Vistas del Cuatro F, conducido por el también candidato a la Asamblea Nacional, Gustavo Villapol, cuenta haber aprendido el oficio de su padre desde que era niña, pero de haber tenido siempre el deseo de conocer la cultura venezolana, haber querido vivirla plenamente. enriqueciendo así su cultura de origen. “Entonces me convertí en la rebelde de la colonia china”, dice, subrayando su camino como mujer independiente que hoy se define con orgullo en su perfil de twitter: “Venezolana, Bolivariana, Chavista y lucho por mi Patria”.

El encuentro con el comandante Hugo Chávez, en Carabobo, durante una manifestación fue decisivo -explica-. “Me estrechó la mano – dice – lo recuerdo, fue la mano derecha, sentí una vibración, un shock profundo que me llegó al corazón”. Gina, en ese momento, ya es militante chavista, ya ha viajado por todo el país para sensibilizar a la comunidad china sobre la realidad del país y sus derechos.

“En la colonia china -dice-, uno piensa en trabajar, trabajar, sin mirar a menudo alrededor, conocer el funcionamiento de la sociedad y los derechos. Entonces trabajé día y noche durante seis años en la Asociación China-Venezuela para explicarle todo esto a la colonia, que hoy está muy orgullosa de tener una candidato que los represente después de 150 años de historia de la inmigración china aquí en Venezuela. Al principio me preguntaron: ¿puede ser realmente? Entonces se pusieron muy felices ”.

Los chinos que viven en Venezuela – explica Gina Hung a Villapol – son venezolanos en todos los aspectos, van a China solo de vacaciones y exportan costumbres culinarias como la arepa allá, y también cuando envían a sus hijos a estudiar a China ( «Cerca de 7.000 niños nacidos en Venezuela estudian en China») y luego los envían de regreso a Venezuela. «A todos los chinos les gusta Venezuela – dice Gina – y no tengo dudas: es mi país, el pueblo venezolano es mi familia y por eso he decidido comprometerme a ser útil, tanto a la colonia como a mi país». .

El compromiso de Gina está principalmente dirigido a «convencer a los comerciantes de que consideren los derechos de sus trabajadores, que a menudo son venezolanos». Porque los comerciantes chinos -dice- piensan en trabajar, trabajar, pero no se dan cuenta, por ejemplo, si abren demasiado temprano, que los dependientes viven lejos o no les pagan lo suficiente. Me encuentro con comerciantes y trabajadores, los escucho y les ayudo a saber defender sus derechos. Por eso es importante ir a votar. Ven Vamos Juntos ”.

Luego, Gina se dirige a su comunidad y traduce las consignas de la campaña electoral a su lengua materna: «Cuento con tu voto – dice – juntos entraremos al Parlamento».

Traducido al castellano por Verónica Díaz